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al testo di Gil
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Non era rimasto nulla, tutto avevo compiuto per lo più retribuito a pena, imputato a male, espiato a colpa. Reietto sul legno, naufrago senza riva, udivo stridere la mia solitudine sferzata dai cardini che schiudevano l’abisso. Stridevano gli occhi privi di pianto: Unguento del pentimento, Sutura d'ogni ferita d'anima. Fino alla voce e all’appello, Fino a bere di lui il fiotto vivo.
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